Antonino Longo – Le competenze degli enti locali in materia di trasporto pubblico locale davanti la Corte costituzionale

Antonino Longo – Professore Associato di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Catania – (antonino.longo@unict.it)

SOMMARIO

1. Premessa.
2. Il trasporto pubblico nel sistema dei servizi pubblici locali.
3. Cenni sulla disciplina e sulla governance del trasporto pubblico locale.
4. La regolazione del TPL nella Regione Lombardia.
5. La questione di legittimità costituzionale della l. regionale Lombardia n. 21/2019.
6. La decisione della Consulta.
7. La compenetrazione tra autonomie e servizi e le esigenze di coordinamento.

Con sentenza n. 163/2021, la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità dell’art. 5 della legge della Regione Lombardia n. 21/2019 (che ha innovato la disciplina del settore dei trasporti già contenuta nella legge regionale n. 6/2012) ritenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in contrasto con gli artt. 3, 97, 117, comma 2, lett. p) e comma 3, nonché con l’art. 118, comma 1 della Costituzione. Rigettando o dichiarando non fondate le suddette questioni, la Consulta ha, nella specie, tuttavia chiarito come dal confronto tra la normativa attualmente vigente e quella precedente la modifica del 2019 nulla sia mutato quanto alla allocazione delle funzioni amministrative in materia di trasporto pubblico locale: esse restano, come in precedenza, assegnate agli enti locali dalla normativa statale e dalla stessa legislazione regionale, attraverso cui la Regione Lombardia, come molte altre, ha assolto i propri compiti di coordinamento. Il mutamento parziale, prosegue la Corte, ha riguardato le quote di partecipazione degli enti territoriali che costituiscono le agenzie e, in particolare, della Regione. Tale partecipazione (oggi necessaria e non più facoltativa) della Regione, in funzione di coordinamento, nonché quella dei Comuni di piccole dimensioni, non reca, tuttavia, alcun vulnus ai principi che regolano l’allocazione delle funzioni amministrative di cui all’art. 118, comma 1 della Costituzione, trattandosi invero di funzioni che spettano anche ai Comuni non capoluogo. Ne discende che, secondo il giudice delle leggi, non soltanto la normativa oggetto di censura si palesi ossequiosa dei principi costituzionali, ma come, a fortiori, provveda a valorizzare il corretto assetto delle funzioni amministrative tra gli enti territoriali. In ultimo la stessa Corte non ha ravvisato alcuna violazione del principio di leale collaborazione tra i diversi livelli di autogoverno, non avendo la legge regionale in esame inciso in ordine all’individuazione della titolarità delle funzioni amministrative in esame, limitandosi piuttosto a disciplinare aspetti organizzativi e funzionali delle agenzie per il TPL, enti concepiti con il precipuo fine di consentire l’esercizio in forma coordinata delle funzioni in parola.


By judgment n. 163/2021, the Constitutional Court ruled on the questions of legitimacy of art. 5 of the law of the Lombardy Region n. 21/2019 (that it has innovated the discipline of the field of the transports already contained in the regional law n. 6/2012) considered from the Presidency of the Council of the Ministers in contrast with the artts. 3, 97, 117, paragraph 2, lett. p) and paragraph 3, as well as art. 118, paragraph 1 of the Constitution. By rejecting or declaring those questions to be unfounded, the Consulta has, in the present case, however clarified that the comparison between the current and the previous legislation before the 2019 amendment has not changed anything as regards the allocation of administrative functions in the field of local public transport: they remain, as before, The Lombardy Region, like many others, has fulfilled its coordinating tasks. The partial change, the Court continues, concerned the participation of the local and regional authorities that make up the agencies and in particular the Region. This participation (now necessary and no longer optional) of the Region, as a function of coordination, as well as that of small municipalities, however, does not bring any vulnus to the principles governing the allocation of administrative functions referred to in art. 118, paragraph 1 of the Constitution, being indeed of functions that also belong to the municipalities not capital. It follows that, according to the judge of the laws, not only the legislation subject to censorship is shown to be obsequious with constitutional principles, but how, a fortiori, it provides for the enhancement of the correct arrangement of administrative functions between local authorities. Finally, the Court itself did not find any breach of the principle of loyal cooperation between the different levels of self-government, the regional law in question not having an impact on the identification of the ownership of the administrative functions under consideration, Rather, it is limited to regulating organisational and functional aspects of the local public trasnport agencies, bodies designed with the primary aim of allowing the coordinated exercise of these functions.

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