Simona Terracciano – Le sanzioni amministrative pecuniarie e i rapporti contrattuali
delle pubbliche amministrazioni

Simona Terracciano – Dottoranda di ricerca in Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – (terraccianosimona@gmail.com)

SOMMARIO

1. Introduzione e prospettiva di indagine.
2. Il dibattito sulle sanzioni amministrative: ricostruzioni teoriche e confini della sanzione amministrativa nell’ordinamento interno.
3. Segue: gli approdi giurisprudenziali e l’influenza sovranazionale.
4. La sanzione amministrativa quale strumento di perseguimento dell’interesse pubblico.
5. Le sanzioni amministrative pecuniarie dell’ANAC in materia di contratti pubblici a garanzia del corretto svolgimento del potere amministrativo.
6. Considerazioni conclusive.

Il contributo approfondisce la tematica del potere sanzionatorio della pubblica amministrazione quale espressione non solo di una potestà punitivo-afflittiva, ma anche di una funzione di amministrazione attiva finalizzata alla cura di interessi pubblici.
L’analisi verte su quelle sanzioni amministrative pecuniarie che si atteggiano come sanzioni strumentali alla tutela di interessi procedimentali della pubblica amministrazione e, in particolare, alla tutela del buon andamento, della trasparenza e della effettività dell’azione amministrativa.
In particolare, si fa riferimento alle sanzioni pecuniarie irrogabili dalla Autorità Nazionale Anticorruzione nel settore dei contratti pubblici nei confronti degli operatori economici che rifiutano od omettono ingiustificatamente l’ostensione dei documenti all’Autorità ovvero che presentano dichiarazioni non veritiere. Attraverso lo studio della casistica, ci si propone di verificare la compatibilità tra la funzione afflittivo-punitiva della sanzione amministrativa e il perseguimento dell’interesse pubblico concreto e di tratteggiare i caratteri propri della sanzione amministrativa pecuniaria strumentale al corretto svolgimento del potere, tenendo in considerazioni le problematiche derivanti dall’approccio sostanzialistico utilizzato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.


The paper investigates the topic of the public administration’s sanctioning power as an expression not only of a punitive power but also as an instrument by which public interests are pursued. The analysis covers some pecuniary administrative sanctions which act in order to enhance the public administration’s procedural interests, such as the principle of good administration, transparency and effectiveness of the administrative action.
Particularly, the paper refers to the pecuniary sanctions that the National Anti-Corruption Authority may impose under public procurement law onto economic operators who unduly refuse or fail to product documents and information upon request of the Authority or who produce untrue or misleading documents.
Through the analysis of the law, the aim is to check the compatibility between the punitive function of the administrative sanction and the pursuit of the public interest, and to outline the features of the pecuniary administrative sanction instrumental to the correct exercise of public power, taking into account the substantial approach of the European Court of Human Rights in this field.

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