Fabrizio Sudiero – La nozione di società a controllo pubblico ed una possibile tassonomia
delle forme di controllo delle società partecipate

Fabrizio Sudiero – Avvocato e Assegnista di ricerca in Diritto commerciale, Università degli studi di Torino –(fabrizio.sudiero@unito.it)

SOMMARIO

1. Premessa. La partecipazione in società da parte del soggetto pubblico: limiti, effetti ed aspetti problematici. 2. La nozione civilistica di controllo: peculiarità della fattispecie.
2.1. L’attività di direzione e coordinamento (cenni).
3. Gli elementi “aggiuntivi” del TUSP.
3.1. (Segue): Due possibili letture: quella dell’ “ipotesi aggiunta” e quella dell’ “ipotesi qualificante”.
4. Controllo pubblico e direzione e coordinamento.
5. (Segue): Controllo pubblico e società in house.
6. Controllo pubblico congiunto. In particolare, i patti parasociali.
7. Alcune prime conclusioni per diverse forme di controllo in “cerca d’autore”.

L’esistenza del socio pubblico pare idonea a colorare, con possibili diverse gradazioni, la disciplina societaria e imprenditoriale delle società da esso partecipate. Tuttavia, non appare affatto chiaro quali siano effettivamente gli strumenti di governo o, meglio, di dominio societario fruibili ed impiegabili dal soggetto pubblico o, quantomeno, non risultano chiari i confini tra le diverse nozioni di controllo (più o meno intense) dettate dall’assetto normativo privatistico e quello pubblicistico, posto che non sembra possibile negarsi, a priori, al soggetto pubblico l’utilizzo di istituti del diritto civile. Pertanto, il saggio, dopo aver esaminato la nozione di società a controllo pubblico, così come delineata dal TUSP, tentando di elaborarne alcune possibili ricostruzioni, intende proporre una lettura “combinata” delle diverse opzioni e dei vari strumenti che l’ordinamento parrebbe offrire agli enti pubblici per esercitare il loro controllo o, comunque, la loro influenza sulle società partecipate.


The existence of the public shareholder seems to be able to characterize, with possible different gradations, the corporate and entrepreneurial regulation of the companies that it holds. However, it is not clear what are actually the instruments of governance or, better, of corporate domain usable and available by the public entity or, at least, the boundaries between the different notions of control (more or less intense ) provided by the private and public regulatory framework, given that it does not seem possible to deny, a priori, the use of civil law institutions to the public entity. Therefore, the essay, after examining the notion of a publicly controlled company, as outlined by the TUSP, attempting to elaborate some possible reconstructions, intends to propose a “combined” reading of the different options and the various instruments that the legal system would seem to offer to public entities to exercise their control or, in any case, their influence over publicly controlled company.

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