Raffaele Micalizzi – L’accesso agli atti nelle procedure di evidenza pubblica

Raffaele Micalizzi – Dottore di ricerca in Business&Law: Istituzioni e Impresa, Università degli Studi di Brescia – (raffaele.micalizzi@unibg.it)

SOMMARIO

1. Accesso, pubblicità, informazione.
2. L’art. 53 del Codice e il rapporto con la disciplina dell’accesso nella l. 241/1990.
3. La difficile coesistenza tra diritto di accesso e tutela della riservatezza: gli atti di gara sottratti all’accesso.
4. Gli atti della fase esecutiva e l’accesso generalizzato.
5. Conclusioni.

Il tema dell’accesso agli atti delle procedure di evidenza pubblica presenta una serie di peculiarità e questioni che lo rendono più complesso di quanto, a prima impressione, non possa sembrare. Posto infatti che l’evidenza pubblica è – o dovrebbe essere – interamente permeata dai principi di pubblicità e trasparenza, si potrebbe ritenere che il diritto di accesso, nel contesto di tali procedimenti, non incontri sostanzialmente alcun ostacolo. In altri termini, se è vero che la procedura di appalto pubblico deve essere caratterizzata dalla più ampia trasparenza (perché solo in tal modo può assolvere ai fini che le sono propri, ossia la tutela della concorrenza e l’efficiente allocazione delle risorse pubbliche), e se è vero che il principale strumento a garanzia della trasparenza nella pubblica amministrazione è proprio il diritto di accesso, allora non dovrebbero ravvisarsi particolari frizioni tra questi due istituti. La realtà, come accennato, è più complessa: nello scritto in oggetto si tenterà pertanto di inquadrare la tematica ed i principali profili problematici.


The issue of access to the documents of public procurement procedures presents a multitude of peculiarities and questions that make it more complex than it might appear at first glance. Given that public evidence is – or should be – entirely governed by the principles of publicity and transparency, it could be considered that the right of access, in the context of such procedures, does not meet any substantial obstacle. In other words, if it is true that the public procurement procedure must be characterised by the widest transparency (because only in this way it can fulfil its own purposes, i.e. the protection of competition and the efficient allocation of public resources), and if it is true that the main instrument to guarantee transparency in public administration is precisely the right of access, then there should not be any particular conflict between these two institutions. The reality, as mentioned, is more complex: in the paper at hand, therefore, it will be attempted to define the issue and the main problematic profiles.

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