Enrico Lubrano – La soppressione dell’art. 120, comma 2-bis, c.p.a. (onere di immediata impugnazione
delle ammissioni degli altri competitors nel processo-appalti, c.d. rito superaccelerato):
un’occasione per la riespansione dell’effettività del diritto alla tutela giurisdizionale


Enrico Lubrano – Avvocato, Docente a contratto di Diritto dello Sport, Università LUISS Guido Carli – (enrico.lubrano@studiolubrano.it)

SOMMARIO

1. Introduzione.
2. La nascita del rito superaccelerato e l’immediata reazione critica da parte di dottrina e giurisprudenza. – 2.1. L’introduzione, nel Processo-Appalti, dell’onere di immediata impugnazione delle ammissioni degli altri competitors: l’art. 204 del D.Lgs. n. 50/2016 ed il nuovo comma 2 bis dell’art. 120 C.P.A.
2.2. I profili di criticità della nuova normativa rispetto ai principi di effettività della tutela giurisdizionale.
3. La «travagliata» esistenza del rito superaccelerato. – 3.1. La rimessione del rito superaccelerato innanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (ordinanza del TAR Piemonte n. 88/2018).
3.2. La rimessione del rito superaccelerato innanzi alla Corte Costituzionale (ordinanze del TAR Puglia nn. 903/2018 e 1097/2018).
3.3. L’«assoluzione» (condizionata) del rito superaccelerato da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Quarta Sezione, ordinanza 14 febbraio 2019).
3.4. Le conseguenze della decisione della Corte di Giustizia sul caso a quo (sentenza del TAR Piemonte n. 621/2019) e sull’assetto generale del Processo-Appalti.
4. L’espunzione del rito superaccelerato da parte del legislatore (decreto-legge n. 32/2019, convertito in legge n. 55/2019).
4.1. Le ragioni della scelta del Legislatore.
4.2. La decorrenza della relativa abrogazione: il regime transitorio.
4.3. La perdurante pendenza della questione di legittimità costituzionale: la potenziale efficacia ex tunc dell’eventuale declaratoria di incostituzionalità (con eccezione dei c.d. rapporti esauriti).
4.4. L’«assoluzione» del rito superaccelerato da parte della Corte Costituzionale, con sentenza 18 dicembre 2019, n. 271.
5. L’impatto positivo della avvenuta soppressione del rito superaccelerato sul processo appalti.
5.1. I dati risultanti dagli Studi compiuti dagli Uffici del Consiglio di Stato sul rapporto tra Giustizia Amministrativa ed Economia e tra Giustizia Amministrativa ed Appalti.
5.2. L’impatto negativo del rito superaccelerato sul sistema dei Contratti Pubblici e le conseguenze positive della sua soppressione.
6. Conclusioni.

Il presente contributo ha ad oggetto la previsione dell’onere di immediata impugnazione delle ammissioni degli altri competitors nelle procedure ad evidenza pubblica (art. 120, commi 2 bis e 6 bis, c.p.a.), ovvero il c.d. rito superaccelerato nel processo amministrativo per i giudizi relativi agli appalti pubblici, introdotto con legge n. 11/2016 e soppresso con decreto-legge n. 32/2019.
Il contributo evidenzia i gravi profili di criticità di tale disciplina, che sono stati, però, giustificati sia dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (ordinanza 14 febbraio 2019), sia dalla Corte Costituzionale (sentenza 18 dicembre 2019, n. 271).
Il contributo rileva, infine, l’impatto negativo del rito superaccelerato sul sistema dei Contratti Pubblici e le conseguenze positive della sua soppressione, anche sulla base dei dati oggettivi risultanti da due Studi compiuti dagli Uffici del Consiglio di Stato sul rapporto tra Giustizia Amministrativa ed Economia e tra Giustizia Amministrativa ed Appalti.


The purpose of this contribution is to provide for the burden of immediately challenging the admissions of other competitors in public procurement procedures (Article 120, paragraphs 2 bis and 6 bis, of the Code of Criminal Procedure), i.e. the so-called accelerated rite in the administrative process for judgments relating to public contracts, introduced by Law no. 11/2016 and abolished by Decree Law no. 32/2019. The contribution highlights the serious critical aspects of this discipline, which have, however, been justified by both the Court of Justice of the European Union (order of 14 February 2019) and the Constitutional Court (sentence no. 271 of 18 December 2019).
Finally, the contribution notes the negative impact of the over-accelerated rite on the system of public contracts and the positive consequences of its abolition, also on the basis of objective data resulting from two studies carried out by the Council of State Offices on the relationship between administrative justice and the economy and between administrative justice and public calls for tender.

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