Maurizio Cafagno – Contratti pubblici, responsabilità amministrativa e “burocrazia difensiva”

Maurizio Cafagno – Professore ordinario di Diritto amministrativo
Università degli Studi di Como – (maurizio.cafagno@uninsubria.it)

SOMMARIO

1. Introduzione.
2. Gare e discrezionalità: il quadro teorico.
3. Gare e discrezionalità: la pratica.
4. Deterrenza e gare. a) Nei panni del funzionario. b) Effetto moltiplicatore. c) Costi privati e costi pubblici. d) Conseguenze remote. e) Conseguenze recondite.
5. Spunti costruttivi. a) Vantaggi compensativi. b) Danno alla concorrenza. c) L’elemento soggettivo. d) Cenni conclusivi.

Il contributo tratta dell’impatto deterrente della responsabilità amministrativa, in materia di contratti pubblici. La prima parte dello scritto segnala che la disciplina europea di appalti e concessioni pubbliche è andata evolvendo all’insegna di una tendenziale apertura di credito nei confronti della discrezionalità amministrativa.
La seconda parte del lavoro mostra che, ciononostante, la prassi italiana propende a rifuggire l’esercizio del potere discrezionale, preferendo l’esperimento di procedure rigide e formali.
La terza parte del contributo suggerisce espedienti e opzioni interpretative che, applicando la disciplina risarcitoria e quella contrattuale, potrebbero contribuire a mitigare la deleteria pratica dell’ “amministrazione difensiva”


The contribution deals with the deterrent effect of administrative responsibility in the field of public contracts.
The first part of the article indicates that the European rules on public tenders and concessions have evolved along the lines of a tendential credit opening towards administrative discretionality.
The second part of the work shows that, nevertheless, the Italian practice tends to avoid the exercise of discretionary power, preferring the implementation of rigid and formal procedures.
The third part of the contribution suggests expedients and interpretative options that, by applying the compensation and contractual rules, could help to mitigate the deleterious practice of ‘defensive administration’.

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