Giuseppe Maria Marsico – Dottorando di ricerca in Diritto dell’economia e Diritto privato presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – (giuseppemaria.marsico@students.uniroma2.eu)
SOMMARIO
1. Le origini di un fenomeno complesso: tra storia e regolazione.
1.1. Tra gestione spersonalizzata e la tutela del risparmio quale bene costituzionalmente garantito. 2. Profili ricostruttivi in tema di proprietà del fondo comune d’investimento: tra regolazione, comunione degli investitori e titolarità della SGR.
3. Fondi comuni di investimento mobiliare: tra modello ‘statutario’, separazione patrimoniale e politica legislativa.
4. La multiforme disciplina di matrice euro-unitaria: tra UCITS e AIFMD.
5. Il fondo come soggetto di diritto dotato di autonoma soggettività giuridica.
5.1. Sulle ricostruzioni ermeneutiche sulla soggettività del fondo.
6. Riflessioni conclusive: tra regolazione, soggettività e mercato.
Una riflessione giuridica che ambisca ad investigare sui temi inerenti alla gestione collettiva del risparmio ed a ricostruirne, in chiave sistematica, presupposti, meccanismi di funzionamento e finalità non può che prendere le mosse dalla preliminare analisi di ciò che della gestione collettiva costituisce l’oggetto: il concetto di “risparmio”. Dapprima ricostruito in termini esclusivamente macroeconomici – quale attività di accantonamento di risorse e, al contempo, risultato della stessa attività funzionalmente destinato ad alimentare il ciclo produttivo – il concetto di “risparmio” ha nel tempo acquisito una sua propria dignità giuridica sino ad affermarsi nella dimensione costituzionale quale bene tutelato dal legislatore a livello apicale. È in questa sua nuova veste che il “risparmio” ha esercitato una significativa forza attrattiva nei confronti dei teorici del diritto, divenendo protagonista di sofisticate elaborazioni dottrinali orientate a coglierne, per lo più, la reale funzione assolta nel moderno contesto economico-sociale. Nell’ambito di tale riflessione, è stato correttamente osservato che il concetto di risparmio va declinato in chiave non soltanto privatistica, nel senso statico di una forma di proprietà privata degli individui che dispongono di ricchezza accumulata, ma altresì pubblicistica, nel senso dinamico di bene giuridico che, in armonia con la tutela del credito e la stabilità monetaria, è strumentale alla conservazione e promozione della struttura economica e sociale.
A legal reflection that aims to investigate the issues inherent to the collective management of savings and to reconstruct, in a systematic way, the prerequisites, functioning mechanisms and purposes can only start from the preliminary analysis of what constitutes the object: the concept of “savings”. Initially reconstructed in exclusively macroeconomic terms – as an activity of setting aside resources and, at the same time, the result of the same activity functionally destined to fuel the production cycle – the concept of “savings” has over time acquired its own legal dignity to the point of establishing itself in the constitutional as an asset protected by the legislator at apical level. It is in this new guise that “savings” has exerted a significant attractive force towards legal theorists, becoming the protagonist of sophisticated doctrinal elaborations aimed at grasping, for the most part, the real function performed in the modern economic context. -social. In the context of this reflection, it was correctly observed that the concept of savings must be interpreted not only in a private sense, in the static sense of a form of private property of individuals who have accumulated wealth, but also in a public sense, in the dynamic sense of legal good which, in harmony with the protection of credit and monetary stability, is instrumental to the conservation and promotion of the economic and social structure.