Giulio Peroni – Crisi e ricerca della stabilità economica nella prospettiva
di un nuovo ordine economico internazionale orientato allo sviluppo sostenibile

Giulio Peroni – Professore Associato di Diritto Internazionale nell’Università degli Studi di Milano – (giulio.peroni@unimi.it)

SOMMARIO

1. L’affermazione a livello globale dell’ordine economico neoliberista e l’attuale contesto internazionale.
2. La crisi economica e finanziaria del 2008 e l’insorgere dell’instabilità economica globale.
3. La stabilità economica quale obiettivo strumentale per assicurare un ordinato sviluppo delle relazioni internazionali.
4. La difficile ricostruzione della nozione di stabilità economica e le sue possibili declinazioni.
5. La stabilità economica quale bene pubblico globale e common concern.
6. Dalla crisi finanziaria alla crisi del debito sovrano e il conseguente rischio default per lo Stato insolvente.
7. La crisi del debito sovrano nell’Eurozona e gli interventi a sostegno dei paesi a rischio default.
8. I diritti economici e sociali di fronte alla crisi.
9. I Sustainable development goals e la dimensione economica nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. – 10. La responsabilità delle generazioni presenti verso quelle future alla difficile prova dell’equilibrio economico-finanziario e il diritto allo sviluppo (sostenibile), quale strumento a tutela delle prossime progenie.

Negli ultimi anni, a seguito soprattutto della crisi finanziaria del 2008, si è accentuata l’attenzione degli stati a perseguire e fornire la stabilità economica nelle sue differenti variabili (finanziaria, monetaria e fiscale). Si tratta di un bene pubblico globale, in quanto è fonte di benefici per tutta l’umanità in termini geografici e i cui effetti esprimono una forte componente intergenerazionale. La relativa fornitura richiede, però, una stretta cooperazione da parte degli stati nel definire politiche e meccanismi di stabilizzazione comuni; tuttavia le soluzioni sin qui adottate hanno impattato sensibilmente sui diritti economici e sociali degli individui. È emersa, così, l’esigenza, ben espressa dall’Agenda 2030, di ripensare l’attuale ordine economico internazionale neo liberista, impegnando i diversi soggetti e attori della Comunità internazionale a elaborare soluzioni che tutelino, nell’ottica del principio dello sviluppo sostenibile, le generazioni future che, più di tutti, rischiano di pagare i costi maggiori dovuti alla crisi.


In recent years, mainly as a result of the financial crisis of 2008, the attention of states to pursuing and providing economic stability in its different variables (financial, monetary and fiscal) has increased. This is a global public good, as it is a source of benefit for all humanity in geographical terms and whose effects express a strong intergenerational component. Its provision, however, requires close cooperation between states in defining common policies and stabilisation mechanisms, but the solutions adopted so far have had a significant impact on the economic and social rights of individuals. Thus, the need – well expressed in Agenda 2030 – to rethink the current neoliberal international economic order has emerged, committing the various subjects and actors of the international community to develop solutions that – in terms of sustainable development – protect future generations who risk paying the highest costs of the crisis more than anyone else.

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