Emanuele Fazio – Il problema delle competenze settoriali e l’adozione di un approccio olistico alla data-driven economy

Emanuele Fazio – Praticante Avvocato, Dottore in Giurisprudenza, Università degli Studi Trento – (emanuele.fazio@alumni.unitn.it)

SOMMARIO

1. Premessa. Approccio olistico allo spazio comune europeo di dati.
2. I tre lati giuridici dei dati: un continuo bilanciamento di interessi e principi.
3. Le multi-sided platforms (MSPs) e il mercato a due parti.
4. La proliferazione delle autorità amministrative indipendenti: autorità di settore e le loro funzioni.
4.1. Segue: i riflessi procedimentali delle interconnessioni tra diritto della concorrenza, tutela del consumatore e protezione dei dati personali.
5. Confronto tra le decisioni del TAR Lazio del 2020 e dell’Oberlandesgericht Düsseldorf del 2019: una svolta politica da definire.
6. Il modello europeo del Digital Clearinghouse.
7. Favorire servizi privacy-enhancing come vantaggio competitivo.
8. Considerazioni conclusive.

Il contributo analizza la data-driven economy, intesa come ecosistema digitale in cui i dati sono raccolti e gestiti per ricavare valore dalle informazioni ottenute.
Uno spazio comune di dati necessita un continuo bilanciamento di interessi e diritti (apparentemente) contrastanti: in primis la libertà di iniziativa economica e i valori fondamentali dell’individuo. Occorre pertanto individuare un equilibrio efficiente e sostenibile tra il diritto antitrust, la tutela del consumatore e il diritto alla protezione dei dati personali.
Per regolare settori e decidere casi concernenti il trattamento di dati, bisogna adottare un approccio olistico, date le loro caratteristiche.
Duplice è l’obiettivo dell’elaborato: da un lato si vuole sostenere la necessità di cooperazione tra garanti e regolatori delle discipline giuridiche menzionate; dall’altro si vuole offrire una disamina circa il ruolo del diritto antitrust e la possibilità che lo stesso funga da strumento di regolazione ex post, al fine di favorire servizi privacy-enhancing.


This article analyses the digital ecosystem in which data are collected and managed by a network of agents seeking to generate profit from the information gathered: the so-called data-driven economy.
The common European data space requires continuous balancing between (apparently) conflicting interests and principles: primarily between the freedom of economic initiative and the fundamental rights of the individual. Overall, an efficient and sustainable equilibrium must be determined between competition law, consumer protection law and data protection law. Given these characteristics, it is necessary to adopt a holistic approach to both the regulation of the sectors involved in the treatment of data and the resolution of cases concerning this issue.
The aim of the article is twofold: firstly, it argues in favour of the need for cooperation between supervisory authorities and regulators of the aforementioned legal disciplines; secondly, it provides an examination of the role of competition law and its potential to act as an instrument of regulation ex post, favouring the development of privacy-enhancing services.

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