Giorgio Pagliari – “Prime note” sulla l. 20 novembre 2017, n. 168 (“norme in materia di domini collettivi”)

Giorgio Pagliari – Professore ordinario di Diritto amministrativo, Università degli studi di Parma – (giorgio@pagliari.info)

SOMMARIO

1. Premessa. Gli enti esponenziali (i domini collettivi) come strumenti ordinari di gestione dei beni collettivi.
2. La competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinamento dei domini collettivi.
3. Perimetro della L. 20 novembre 2017, n. 168: i domini collettivi e il c.d. patrimonio antico, con esclusione degli enti esponenziali dei beni di uso civico e di questi ultimi. 4. I domini collettivi e la Costituzione: il significato del richiamo dell’art. 2 Cost.
5. I domini collettivi e la Costituzione: il significato del richiamo dell’art. 9 Cost.
6. I domini collettivi e la Costituzione: il significato del richiamo dell’art. 42, II comma, Cost.
7. I domini collettivi e la Costituzione: il significato del richiamo dell’art. 43 Cost.
8. La “carta di identità” dei domini collettivi. I domini collettivi come “ordinamenti giuridici primari”.
9. La “carta di identità” dei domini collettivi: la capacità di autonormazione.
10. La “carta di identità” dei domini collettivi: “la capacità di gestione del patrimonio culturale considerato come proprietà intergenerazionale”.
11. La “carta di identità” dei domini collettivi: la collettività e l’esercizio dei diritti di godimento. Natura associativa dei domini collettivi.
12. Fattispecie di esercizio del diritto di godimento. Il limite della compatibilità con la perpetua destinazione agro-silvo-pastorale.
13. I beni collettivi. La distinzione tra beni collettivi appartenenti ai domini collettivi e beni gravati da uso civico.
14. La competenza legislativa regionale dell’art. 3, I comma, lett. b) n. 1, 2, 3 e 4, L. 31 gennaio 1994, n. 97 (art. 3, VII comma, L. domini collettivi).
15. Le competenze dello stato (art. 2, I comma, L.domini collettivi). Il “manifesto” dei beni collettivi.
16. I diritti sui beni collettivi preesistenti allo stato italiano. Le comunioni familiari.
17. Le condizioni costitutive del diritto sulle terre di collettivo godimento.
18. Domini collettivi e usi civici: fine di una ambiguità. La proprietà collettiva come forma autonoma di proprietà.
19. Considerazioni conclusive.


Il lavoro è una analisi in chiave problematica della L. 20 novembre 2017, n. 168 («Norme in materia di domini collettivi»), che contiene una disciplina organica delle proprietà collettive, distinte dagli usi civici.
La qualificazione dei domini collettivi come “ordinamenti giuridici primari” con il correlato “statuto” caratterizzato da soggezione solo alla Costituzione e potere di autonormazione, l’attribuzione della personalità giuridica di diritto privato, la previsione dei beni collettivi con la loro tassativa elencazione e con la definizione del loro status sono al centro dell’analisi, che si sofferma anche sulle questioni di inquadramento che le norme sollevano. Così, da un lato, l’Autore analizza la portate dell’inquadramento dei domini collettivi come “ordinamenti giuridici primari” e le relative implicazioni imperniate sulla riconduzione alle “formazioni sociali” dell’art. 2 Cost. e sulla loro naturale funzionalizzazione rispetto (anche) ai diritti fondamentali della persona e alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, e, dall’altro, analizza la disciplina dei beni collettivi che delinea un regime proprietario non riconducibile alla disciplina codicistica.
Le differenze tra quest’ultima e quella dei beni collettivi porta l’Autore ad affermare che «si debba parlare di due figure autonome e distinte di proprietà di diritto comune».


The work is an analysis concerning the issues concerning Law, dated 20 November 2017, No. 168 (“Norms concerning collective assets”), which contains an organic discipline of collective property, as separate from those of civil use. The qualification of collective assets as ‘primary juridical orders’ with a correlated ‘statute’ characterised by its being subject only to constitutional and self-legislative powers, the attribution of legal personality in private law and the consideration of collective assets with
their mandatory listing and the definition of their status are at the heart of the analysis, which also examines the issues of classification that the norms raise. And so on one hand, the Author analyses the reach of the classification of collective assets as ‘primary juridical orders’ and the relative implications revolving around the attribution to “social formations” as per art. 2 Cost. and their natural functionalisation (also) with regard to the fundamental rights of the individual and the safeguarding of the landscape and the environment. On the other hand, it analyses the discipline of collective property that outlines a regime of property which may not be attributed to the discipline of the code.
The differences between the latter and that of collective assets leads the author to state that “we need to speak of two autonomous and distinct notions of property in common law.”

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